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The stream of the Arkage

Cosa significa per un'azienda la rivoluzione post-digital?

Picture of Pasquale Borriello

di Pasquale Borriello

9 aprile 2019

post-digital

La rivoluzione digitale è alle spalle. Non è difficile accorgersene: il digitale è già nelle nostre vite. Da anni ormai. È tempo di pensare, per imprenditori e manager, a come prepararsi alla prossima rivoluzione, quella del mondo post-digital. La buona notizia è che ci sono, come in tutte le fasi di grandi cambiamenti, grandi opportunità.

I consumatori sono già post-digital.

 

E alcune aziende lo hanno capito. Pensate a come l'incredibile personalizzazione a cui siamo abitutati dai canali digitali stia trovando spazio, incredibilmente, nel mondo dei prodotti 'fisici'. Prodotti pensati per essere nativamente direct-to-consumers, senza intermediazioni. Un esempio? C'è Zozotown, azienda giapponese che ti spedisce a casa una tuta che poi serve a creare abiti perfettamente personalizzati. Roba da giapponesi direte voi... se preferite c'è anche la più semplice Son of a Tailor che fa magliette personalizzate a prezzi accessibili. Avviene praticamente in tutti gli ambiti: come Amazon Books (e anche ormai le altre librerie) che posizionano i libri mostrando la copertina come avviene sul Kindle. Ve le ricordate le librerie quando i libri erano tutti messi di lato e dovevi guardare il dorso per leggere il titolo?

 

zozotown

 

Ecco, tutto questo sta avvenenendo già oggi. Non domani. Non tra un mese. E la velocità dell'innovazione sta continuando ad aumentare perché

ogni singolo momento conta nella relazione con il cliente.

Qual è il ruolo della tecnologia nel mondo post-digital?

 

In uno scenario di "consumerizzazione" delle relazioni, non sono soltanto i consumatori a diventare post-digital. Tutto quello che ci circonda, tutto quello che siamo, sta abbracciando i paradigmi della nuova era post-digital. I lavoratori nelle aziende stanno cominciando ad integrare pesantemente la tecnologie nel loro modo di lavorare. Noi tutti lo facciamo senza accorgercene. Interi ecosistemi di business stanno diventando post-digital nel loro modo di evolvere. E le aziende stesse devono diventarlo per abbracciare le opportunità. 

 

La tecnologia sta crescendo ad una grande velocità (vi ricordate quando Siri non vi capiva? Ecco, ormai le risposte sono quasi perfette), ma è davvero la tecnologia l'abilitatore al post-digital? Sì e no. Secondo Accenture la chiave sono le tecnologie DARQ (Blockchain, Artificial Intelligence, Extended Reality, Quantum Computing). Ma la tecnologia cambia, e invecchia rapidamente. Mentre i principi del post-digital non invecchiano: guardate ad esempio come questi 'vecchi' case post-digital siano basati su principi ancora validi ma tecnologie non più 'wow'.

 

L'umanizzazione della tecnologia è la chiave abilitante nel mondo post-digital. La tecnologia nel mondo post-digital dev'essere veloce nell'implementazione (quindi non futuristica o futuribile)e rilevante per l'utente (quindi utile) perché abilitatrice a nuove esperienze (non fine a se stessa).

 

customer-experience-post-digital-1

 

La centralità nel mondo post-digital è l'esperienza. In particolare la customer experience ovvero la percezione che il cliente ha dell’interazione con una marca durante tutte le fasi del percorso di acquisto. La percezione del brand è l’intersezione tra la sua promise e l’experience offerta. L’esperienza nella fruizione è definito dal prodotto o servizio impostato dall’azienda ma è la promise del brand a fare la differenza.

 

La vera domanda da porsi è: qual è la vostra promessa ai consumatori dell'era post-digital?

 

 

 

 

 

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Pasquale Borriello

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